SABATO 23 NOVEMBRE, PRIME CONFESSIONI ORE 15.

IMPORTANTE LA PRESENZA DI TUTTO IL CORO. IL GIORNO PRIMA, VENERDì 22, ALLE ORE 20.45 LE PROVE DEL MESE DI NOVEMBRE IN CUI PROVEREMO I CANTI PER LE CONFESSIONI E PER L'AVVENTO ORMAI INIZIATO

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giovedì 29 luglio 2010

E SE LO INVOCHERETE

Anche per questo canto, ormai abbastanza inutilizzato (peccato!), offriamo la spiegazione dell'autore, Guido Meregalli.
Speriamo che i commenti degli autori possano aiutare nella scelta del canto e della sua posizione all'interno della liturgia.
Buona lettura! Coro Sgl
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Questo canto si muove lungo una direzione che può apparire strana o forse anche contraddittoria: in esso infatti un testo di preghiera tradizionale, quello del Padre nostro, che è elemento centrale della dimensione contemplativa del credente e rappresenta la sintesi conoscitiva del modo di porsi di Gesù, e quindi della sua comunità, nei confronti del Dio creatore e onnipotente, viene amplificato e in qualche maniera integrato di contenuti che appaiono già altro rispetto al messaggio centrale dell’invocazione.

In realtà grazie a questo canto, pur nella sua semplicità, e a questa scelta di fondo, è possibile ritrovare motivazioni autentiche dell’atteggiamento di preghiera e recuperare una “pedagogia divina” che sola può rendere significativa l’immersione orante nel patrimonio tradizionale e comune della preghiera del cristiano.

La prospettiva autentica del credente è infatti una sola: quella di pregare con Gesù, in Gesù, attraverso Gesù: il dono dello Spirito guida questo cammino, la liturgia della comunità esprime visivamente questa verità.

La preghiera è fatica, certo, ma questa fatica incontra la gioia e la serenità data dalla scandalosa prossimità del Figlio di Dio che si pone accanto all’uomo per rendere vero ogni suo sforzo; la preghiera è silenzio, ma mai vuoto (anche se spesso così sembra): il Signore è nel silenzio che chiama, aiuta, consola.

Allora ogni nostra preghiera è preghiera sua, ogni invocazione trova pienezza di espressione nel suo darsi al Padre, ogni rendimento di grazie è racchiuso nel gesto eucaristico di Gesù.

“Maestro insegnaci a pregare”;
Gesù non ha insegnato, ma si è fatto preghiera, per dirci il modo di essere anche noi perenne invocazione al Padre; in lui ogni nostra parola, anche se detta male, o appena accennata, trova la forza di diventare canto di lode.

Autore: GUIDO MEREGALLI
Album: MI HAI TENUTO PER MANO
Edizioni: Rugginenti Editore

PRIMA CORINZI TREDICI

Autore: Guido Meregalli

SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Un canto molto bello e al tempo stesso complesso, si suona spesso ai matrimoni.
Esprime con lucidità un aspetto significativo del nostro essere credenti.
Fede e Carità...come coniugarli?
Quanto la nostra fede si traduce nella carità, nel servizio al prossimo?
E viceversa, il nostro operare è un attivismo fine a sé stesso?
"Quale vantaggio avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?" (Mt 16, 26).
"Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio" (1Pt 4,10)...
...i doni che abbiamo appunto, non sono nostri, ma ci sono stati dati e possiamo metterli a servizio degli altri.
Possimo definire Prima Corinzi Tredici un canto molto attuale: quanto parlare, quanti documenti anche soffocano la semplicità delle nostre chiese!
Noi stessi, forse, ci crediamo possessori di verità a noi sconosciute.
Proprio della fede spesso capita di parlare con grande facilità...ma, siamo sicuri di fare bene?
E' di Gesù l'ammonimento: "ma sia il vostro parlare: Sì, si; o no, no: quel che vi è di più proviene dal male." (Matteo 5, 37).
Chiediamoci: quanto ci mettiamo nella condizioni di servi pronti a lavare i piedi degli altri come il Signore ha fatto con i suoi discepoli?
Davvero questo questo canto ci ricorda che nel nostro cammino di fede non possiamo fare a meno della carità, senza la quale saremmo come un timpano che vibra da solo.

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura

Anche se io conoscessi e parlassi
la lingua di ogni creatura di Dio,
anche se un giorno arrivassi a capire
i misteri e le forze che spingono il mondo

Anche se dalla mia bocca venissero
scienza e parole ispirate dal cielo
e possedessi pienezza di fede
da muovere i monti e riempire le valli

Ma non avessi la carità
risuonerei come un bronzo
se non donassi la vita ogni giorno
sarei come un timpano
che vibra da solo
se non avessi la carità
non servirebbero a nulla
gesti d'amore, sorrisi di pace
sarei come un cembalo
che suona per sé


La carità è paziente e benignaconosce il rispetto, non cerca interesse;
la carità non si adira del torto
subito non serba nessuna memoria

La carità non sopporta ingiustizie
dal falso rifugge del vero si nutre
la carità si appassiona di tutto
di tutto ha speranza di tutti ha fiducia

Non avrà fine la carità
scompariranno i profeti
solo tre doni per noi
resteranno
la fede l'amore
e ancora speranza
Ma più importante è la carità
più forte di ogni sapienza
ciò che è perfetto verrà, sarà
un mondo di gioia e di pace
che ci attenderà.

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Può capitare di guardare all’Inno alla carità come ad un affascinante quadro, ad un grazioso cammeo, ad una delicata poesia in grado di sollecitare la nostra emotività, comunicandoci per un breve istante una qualche fascinazione destinata a svanire con il richiamo alla razionalità e alla realtà…
E invece no.

Guardiamolo bene e sul serio, questo stupendo testo: non è certo innocuo, non è un siparietto emotivo, non si attarda in sapienti dosaggi musicali, ma vuole giungere al cuore del messaggio cristiano.
Il suo contenuto indica una direzione di vita profondamente incarnata, esprime un salto di qualità non semplicemente stilistico, riporta luce nell’essere dell’uomo di fede, reclamando serietà e proponendo una strada di perfezione che è strada per tutti, non solo per i migliori o gli eletti.

S. Paolo ci apre gli occhi: esiste un centro unificante delle “azioni” del credente, ed è l’amore.

Solo la sperimentazione, cercata e voluta, di questa agàpe sconfigge il protagonismo egoista, sollecita continui sbilanciamenti per l’altro, educa atteggiamenti maturi, diviene clamoroso annuncio di una pienezza già nell’oggi possibile, perché già aperta al dono della comunione.

Ma di quale amore parla S. Paolo?

Ancora una volta pochi equivoci: “S. Paolo intende essenzialmente l’amore per il prossimo, dando una formulazione altissima e autentica al mandato nuovo di Cristo” (P. Rossano).

È l’amore gratuito, intriso di una tenerezza che ha le sue radici nella serietà della comunicazione, un amore capace di sottrarsi alle logiche contabili, disposto a rischiare nel tempo perché segno del dono più grande, quello del Figlio consegnato per tutti.
Autore: GUIDO MEREGALLI
Album: MI HAI TENUTO PER MANO

COME LA PIOGGIA E LA NEVE

SPIGAZIONE DEL CANTO:

Questo canto ha come riferimento biblico Isaia 55, 10-11.

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura


DO SOL DO SOL
Come la pioggia e la neve
DO FA SOL
scendono giù dal cielo
LA- SOL FA DO
e non vi ritornano senza irrigare
FA SOL FA SOL
e far germogliare la terra,

Così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto ciò per cui l'avevo mandata,
ogni mia parola, ogni mia parola.

Si può ripetere una volta e intrecciando i 2 cori.

ANDATE PER LE STRADE

SPIEGAZIONE DEL CANTO:
Le parole della fine del Vangelo di Marco ben spiegano il significato di questo canto, e il motivo per cui è considerato come un canto di "Testimonianza" e da fare all'uscita.
Di Testimonianza perchè l'invito che il Signore rivolge ai discepoli è proprio quello di portare la Parola in tutto il mondo.
Facciamo poi memoria della benedizione del celebrante all'assemblea, a conclusione della celebrazione: è l'invito missionario!
Avendo partecipato alla Mensa della Parola e della Mensa Eucaristica siamo nutriti per andare a vivere e predicare il Vangelo con esultanza (Pasqua)

[15]Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. [16] Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. [17] E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, [18] prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». [19] Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. [20] Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.

da Bibbia trad. C.E.I., 1974, ristampa del 1983

Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura



Sim Re Sol La
Andate per le st rade di tutto il mondo
Fa# Sim La RE
chiamate i miei amici per far festa
Sim Sol La Sim
c’è un posto per ciascuno alla mia mensa.


Sol La Re
Nel vostro cammino annunciate il Vangelo
Sim Mim Fa# Sim
dicendo: “E’ vicino il Regno dei Cieli”
RE7 Sol La RE
Guarite i malati , mondate i lebbrosi
Sim Fa# Do#7 Fa#
rendete la vi ta a chi l ’ha perduta. RIT.

Vi è stato donato con amore gratuito
ugualmente donate con gioia e per amore
Con voi non prendete né oro né argento
perché l ’operaio ha di ritto al suo cibo. RIT.

Entrando in una casa donatele la pace
se c’è chi vi ri fiuta e non accoglie il dono
la pace torni a voi e uscite dalla casa
scuotendo la polvere dai vostri calzari. RIT.

Ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi
siate dunque avveduti come sono i serpenti
ma liberi e chiari come le colombe
dovrete sopportare prigioni e tribunali . RIT.

Nessuno è più grande del proprio maestro
né il servo è più importante del suo padrone
se hanno odiato me odieranno anche voi
ma voi non temete, io non vi lascio soli ! RIT.

GRANDI COSE



Alpe Veglia


RE LA MI- SI-
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:RE SOL RE LA
ha fatto germogliare i fiori tra le rocce.
RE LA MI- SI-
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
RE SOL RE LA
ci ha riportati liberi alla nostra terra.
SI- MI- FA#-
Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare
SOL LA LA11 RE LA7
l'amore che Dio ha versato su noi.
RE LA MI- SI-
Tu che sai strappare dalla morte,
RE SOL RE LA
hai sollevato il nostro viso dalla polvere.
RE LA MI- SI-
Tu che hai sentito il nostro pianto,
RE SOL RE LA
nel nostro cuore hai messo un seme di felicità.

I CANTI DI TAIZE'

Non solo per il desiderio di offrirvi un buon servizio canti/accordi online vogliamo presentare i canti della Comunità di Taizè, canzoni (meglio, canoni) che hanno la peculiarità di essere eseguiti a ripetizione.
Perchè? Ve lo diremo tra poco, affindandoci proprio alle parole scritte dai fratelli della Comunità di Taizè.
I canoni di questa comunità, che cercheremo man mano di pubblicare, possono essere utili non soltanto per momenti di preghiera nello stile di taizé, ma anche per l'animazione di un qualsiasi altro momento di sosta, preghiera e meditazione.

L'esperienza di Taizé ha regalato e regala momenti davvero intensi ai giovani che vi partecipano proprio per lo "stile", ecco perchè pubblichiamo tutte le indicazioni per l'uso!

Inoltre abbiamo affiancato ai vari canti i riferimenti evangelici che ci sembravano essere richiamati.

Coro Sgl
Erano Uomini Senza Paura


IL CANTO
Il canto è uno degli elementi più essenziali della lode.

I canti brevi, ripetuti più e più volte, hanno un carattere meditativo.

Si usano solo poche parole che esprimono una realtà fondamentale della fede, compresa velocemente dalla mente.

Nel momento in cui le parole sono cantate molte volte, questa realtà pervade velocemente l’intera esistenza.

Il canto meditativo diventa così un modo per ascoltare Dio.
Permette a ciascuno di prendere parte ad un tempo di preghiera comune,
e di rimanere insieme in una attenta attesa di Dio, senza doverne fissare esattamente la durata .

"Ció che é interessante a Taizé é che questa formula della ripetizione che dà pace é stata ripresa in una prospettiva liturgica, non soltanto personale ma anche comunitaria, in una preghiera comune.
Alcuni giovani che non sanno quasi nulla del mistero hanno cominciato a conoscere e ad apprendere la preghiera"
Olivier Clément



PREPARAZIONE DEL LUOGO
Se è possibile usare una chiesa, meglio.
In ogni caso, la disposizione dell’ambiente può facilitare una preghiera comune.
Bastano poche cose per rendere accogliente un luogo di preghiera: una croce, una bibbia aperta, alcuni lumini. Vi dev'essere una illuminazione discreta.
Disporre dei posti a sedere lungo le pareti, lasciando uno spazio libero nel mezzo.
Si invita a partecipare da seduti, su dei tappeti se si hanno a disposizione.

SVOLGIMENTO
1) Uno o due canti iniziali.
2) Salmo.
3) Lettura di un brano biblico: può quindi essere dell'Antico Testamento, del Vangelo, degli Atti degli apostoli...
Prima o dopo la lettura è bello scegliere un canto che celebri la luce del Cristo. Durante questo canto dei bambini/ragazzi accendono con delle candele una lampada posta in luogo significativo. Questo gesto ci ricorda che, nella vita personale o in quella dell’umanità, anche quando il buio è fitto l’amore del Cristo è un fuoco che non si spegne mai.

4) Silenzio
5) Intercessioni
6) Padre Nostro e Canto Finale

1. IN MANUS TUAS PATER-ingresso in preghiera-

In manus tuas, Pater, commendo spiritum meum
In manus tuas, Pater, commendo spiritum meum


Traduzione: Nelle tue mani, Padre, consegno il mio spirito

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». (Lc 23, 44 )

2. ALLELUIA CANTO PER CRISTO

ALLELUIA, ALLELU ALLELUIA
ALLELUIA, ALLELUIA
ALLELUIA, ALLELU ALLELUIA
ALLELUIA, ALLELUIA

CANTO PER CRISTO CHE MI LIBERERA’
QUANDO VERRA’ NELLA GLORIA
QUANDO LA VITA CON LUI RINASCERA
ALLELUIA ALLELUIA

CANTO PER CRISTO IN LUI RIFIORIRA’
OGNI SPERANZA PERDUTA
OGNI CREATURA CON LUI RINASCERA’
ALLELUIA ALLELUIA

CRISTO E' RISORTO E' VIVO IN MEZZO A NOI
VIENE A PORTARE LA PACE
VINTA E' LA MORTE NEL NOME DI GESU'
ALLELUIA ALLELUIA

Questo Alleluia è adatto per i funerali.

3. LAUDATE OMNES GENTES

Laudate omnes gentes, laudate dominum
Laudate omnes gentes, laudate dominum

Traduzione: Lodate il Signore tutte le genti

4. NADA TE TURBE

La- Re-7 Sol Do 7
Nada te turbe, nada te esponte:
Fa Re- 6 Mi La
quien a Dios tiene nada le falta!
Nada te turbe, nada te esponte:
solo Dios basta


Nulla ti turbi né ti spaventi: Dio ti ama, niente ti manca
Nulla ti turbi né ti spaventi: solo Dio basta

State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel (ulti¬mo) giorno non vi piombi addosso improvvisamente ...Ve¬gliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo (Lc 21,34-36)

Se qualcuno vuoi venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Quale vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero,
e poi perderà la propria anima? (Mt 16,24-26).

5. UBI CARITAS


Ubi caritas et amor, ubi caritas Deus ibi est

Traduz: Dov’è carità e amore, lì c’è Dio

6. MISERICORDIAS DOMINI

Misericordias Domini in aeterunum cantabo

Traduzione: Canterò in eterno l’amore del Signore

Il Signore Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». (Lc 6, 20a. 36-38)

MI HAI TENUTO PER MANO - MISTERO DELLA RISURREZIONE

LEGGI LA SPIEGAZIONE DEL CANTO FATTA DALL'AUTORE --> QUI

La storia si è fatta luce
durante un'ora di poesia
l'amore divenne forza
che dolce vince ogni resistenza
la terra si fece altare
d'imprevedibile liturgia
la morte si fece figlia
riconciliata dell'esistenza.
Fu allora che vidi il cielo
sacra dimora dell'infinito
fu allora che amai la terra
forma possibile dell'assoluto;
feconda di ogni speranza
che lega volti cuori e destini
accolgo la verità
fino a che tutto non sia compiuto.

Io non ho più paura
vedo una grande distesa
di pace accogliere
l'acqua più pura;
chi è vicino alla fonte
chi già lascia la valle
chi è già parte di Dio
nella grande distesa.


Davanti al mio nome ti sei fermato
e dal primo respiro mi hai tenuto per mano. (3 volte)

MI HAI TENUTO PER MANO - MISTERO DELLA MORTE

LEGGI LA SPIEGAZIONE DEL CANTO FATTA DALL'AUTORE --> QUI

Ho visto semi d'amore
unire mani destini e corpi
portare consolazione
a chi conobbe dolore e morte
ho visto colmare abissi
con un abbraccio riconciliante
ho visto la croce infissa
dove il perdono si fece sangue.
La strada si è fatta folla
il monte pietra dell'agonia
il cielo si è fatto tenda
della promessa e della memoria
la voce si è fatta grido
le mani preda della follia
il corpo si è fatto pane
per tutti gli uomini senza storia.

Io non ho più paura
vedo l'amore
che scende la valle
e consola la grande pianura
è sospinto alla foce
sopra un legno crudele
condivide la sorte
di ogni creatura.


Davanti a una croce ti sei piegato
le mani nel legno, mi hai tenuto per mano. (3 volte)

MI HAI TENUTO PER MANO - MISTERO DELL'INCARNAZIONE

LEGGI LA SPIEGAZIONE DEL CANTO FATTA DALL'AUTORE --> QUI

Fu quando mi seppi dono
che dire grazie fu dire molto
a tanti chiesi una meta
ebbi il consiglio di stare pronto
temetti la verità
quando il coraggio si fece orgoglio
qualcuno mi disse: cerca
con l'umiltà di chi attende un dono.
La storia si è fatta casa
il tempo attesa di una salvezza
l'amore di chi ha creato
si è fatto impronta di ogni speranza
la carne si è fatta segno
custode e tempio di tenerezza
il Padre si è fatto Figlio
e fu bambino tra stelle e sabbia.

Io non ho più paura
vedo la luce
e ritorna la pace
la strada si è fatta sicura
ora vedo la fonte
e la grande pianura
la potenza creatrice
si è fatta creatura.

Davanti al mio volto ti sei chinato
e fratello nel viaggio mi hai tenuto per mano (3 volte).

mercoledì 28 luglio 2010

MI HAI TENUTO PER MANO - MISTERO DELL'ESISTENZA

LEGGI LA SPIEGAZIONE DEL CANTO FATTA DALL'AUTORE -> QUI

MISTERO DELL' ESISTENZA

Gli occhi videro il mondo
durante giorni che non ricordo
il tempo seguì i miei passi
per un mistero che non conosco
un uomo tese le mani
raccolse il bimbo che aveva in dono
e buona vidi mia madre
il mio respiro fu pianto e sogno.
Il tempo indurì le mani
ogni mio sogno si fece terra
la strada a chi non ha ali
il primo passo fu sfida e rabbia
parole a nutrir la voce
e luci senza veder la strada
sul ciglio stavo seduto
e fui bambino tra stelle e sabbia.

Io non ho più paura
vedo un torrente di volti
che scorre tra gli argini
di una stessa avventura
chi è vicino alla fonte
chi già lascia la valle
chi ha percorso da tempo
la grande pianura.


Davanti al mio nome ti sei fermato
e dal primo respiro mi hai tenuto per mano (3 volte).

MI HAI TENUTO PER MANO

SPIEGAZIONE DEL CANTO:
"Mi hai tenuto per mano" è' il titolo di 4 brani scritti da Guido Meregalli, che ne ha composto anche la musica.
Si tratta di canti meditativi, oggi poco utilizzati se pensiamo che anche su internet la nostra pgina è stata la prima a pubblicarne tuti e 4 i testi con gli accordi!
Purtroppo non ci è ancora possibile insirire la base, ma anche a chi questa musica fosse sconosciuta è possibile ammirarne (...contemplare?) le parole.
Leggendo i testi vedremo l'alternanza di parole sui i nostri giorni, sulla nostra vita.
Avremo gioie, ma anche momenti di fatica, di sofferenza.
Il Signore ci terrà per mano anche in questi, come dice il Salmo 37:

"Confida nel Signore e fa' il bene"...e ancora "Il signore ama la giustizia e on abbandona i suoi fedeli".

Il canto Mi hai tenuto per mano è adatto per questi momenti:

- Liturgia penitenziale
- Rito del Matrimonio
- Veglie di preghiera
- Settimana Santa
- Catechesi


e sviluppa questi temi:

- Croce
- Fede
- Parola
- Vocazione


Coro SGL
Erano Uomini Senza Paura


Lasciamo "la parola" all'autore:

E venne il tempo di provare a raccontare la vita con un canto per comprendere, se mai fosse possibile, in un percorso di meditazione la totalità di un mistero che spinge a guardare questa esistenza oltre l'incompiutezza dell'umana avventura, attraverso la specificità dell'esperienz cristiana, che non è mai semplice valutazione di norme etiche, accademico discutere sui fondamenti, ma incontro con il Vivente, e scommessa di prossimità verso il fratello.
La storia personale s'apre nell'ansia di infinito, ed è storia sorprendentemente percorsa da un annuncio originale, dall'avvento di un Dio che si fa carne, che prende posto accanto all'uomo, di un Dio che raccorda la propria strada di tenerezza con i passi incerti della creatura che ha amato da sempre e che per sempre egli, che ha vinto nel silenzio di croce l'immanenza del peccato, affida alla dinamica redentiva.
L'uomo nell'alba del giorno ottavo trova il volto del suo Signore come interrogativo vitale e, insieme, come risposta d'amore al vagare forse confuso della sua vita, trova la logica disvelata della croce, trova un pane che chiede di essere condiviso, trova il dono di una pace autentica.
Rimane un invito: "non abbiate paura".
Chi si fida del Signore sa di non possedere granitiche certezze da proclmare, memoria misteriose da custodire gelosamente, insondabili disegni a cui consegnare il proprio destino.
"Non abbiate paura": nella gioia dell'incontro con questo Signore la vita trova significato; è la pace del cuore di chi accetta un cammino perché ha visto amare veramente, ed ha scoperto che la storia infinita comincia nel "farsi tutto a tutti".

Guido Meregalli,
Mi hai tenuto per mano, Rugginenti Editore